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IL MERCATO DELLE VERITÀ (Come la disinformazione minaccia la democrazia) - Ordine Dei GiornalistiOrdine Dei Giornalisti

Ordine dei Giornalisti - Consiglio Nazionale

IL MERCATO DELLE VERITÀ (Come la disinformazione minaccia la democrazia)

06/04/2022

Autore: Antonio Nicita

Editore: il Mulino (2021), pag.238, Euro 16,00

 

Per Antonio Nicita, siamo sempre più intrappolati in un mondo dove si comprano e si vendono “fatti verosimili”, in funzione delle emozioni che sanno suscitare e delle nostre verità desiderate. Notizie false, distorte, emozionali si presentano all’opinione pubblica sempre più credibili. La verità fattuale è domandata e offerta. Su misura, scrive Nicita. Anche grazie alla profilazione operata degli algoritmi. E precisa che questa trasformazione dal vecchio “mercato delle idee”, di cui parlava John Stuart Mill, all’odierno “mercato delle verità”, produce anche delle vittime; sono il pluralismo informativo e l’apertura al confronto e alla discussione, a partire dai fatti verificati e condivisi, essenziali per la salute delle nostre democrazie.

Come ne possiamo uscire? Dobbiamo solo aspettare? Lasciare al “mercato delle verità” la possibilità di superare se stesso? Servono nuove regole, affidate a controllori terzi e indipendenti? E quali? Come possiamo sostenere il pluralismo informativo, difendendolo, al contempo, dal contagio della disinformazione? Su queste domande ruota tutta l’analisi di Nicita che precisa che la risposta non è facile, perché impatta sulle nostre libertà e sul rapporto tra poteri pubblici e poteri privati.

Nel “mercato delle verità”, infatti, ciò che manca non è certo l’offerta d’informazioni, ma l’apertura al confronto e la “resistenza” alla disinformazione, giacché si scambiano sempre meno idee e opinioni. Né si cambia, tanto facilmente, punto di vista. Nemmeno quando fact-checkers o testate giornalistiche autorevoli producono evidenze verificabili circa la falsità di pretesi “fatti”.

Nel primo capitolo, Nicita comincia a rispondere, partendo dagli “anni della disinformazione” e concentrandosi soprattutto sul “fenomeno Trump” e sulla disinformazione che ha caratterizzato la pandemia. Nel secondo, è preso in esame ciò che rende “fertili” le strategie di disinformazione: cioè la tendenza a credere solo alle verità desiderate, aggrappandosi alle proprie distorsioni cognitive e polarizzandosi nel conformismo di gruppo. E queste distorsioni, nel terzo capitolo, fanno comprendere come il rapporto tra libertà d’espressione e verità dei fatti sia contaminato dalle emozioni di ognuno di noi. Il quarto capitolo è dedicato al pluralismo informativo, all’informazione come bene economico, all’influenza dei media e al mercato digitale delle idee. L’ultima parte mostra le caratteristiche del “mercato delle verità”, nel quale sembra, apparentemente, essere precipitati negli anni della disinformazione e, conseguentemente, alcuni paradossi del modo di affrontare il tema del pluralismo tra vecchi e nuovi media, tra regolazione dei media “mainstream” e autoregolazione delle piattaforme online.

In sintesi, Nicita propone agli addetti ai lavori e, più in generale all’opinione pubblica, un’analisi ricca di spunti, provocatori e pungenti, da cui emerge l’urgente bisogno di nuove regole per “riconciliare” libertà d’espressione e buon funzionamento delle istituzioni.

Il “mercato delle verità” ha bisogno di regole per essere ricondotto all’idealtipo del libero mercato delle idee e per riconciliare libertà d’espressione e buon funzionamento della democrazia nel solco di un nuovo diritto a non essere disinformati; ed è fondamentale che la risposta regolatoria avvenga in modo sistemico e uniforme a livello europeo. Libertà d’informare e libertà di disinformare – scrive Nicita – non sono, non possono essere, la stessa cosa. Bisogna diffidare di chi dice che provare a regolare il “mercato delle verità” significherebbe dar vita a un “Ministero della verità”. Se al giorno d’oggi un tale Ministero esistesse, da qualche parte, in esso troverebbero dimora proprio gli strateghi della disinformazione, della malinformazione  e della misinformazione.

Antonio Nicita è ordinario di Politica economica nell’Università Lumsa di Roma ed è membro del Regulatory Scrutiny Board della Commissione Europea. È stato Commissario dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni. Tra i suoi volumi: “Regulating Digital Markets” (con A. Manganelli, 2021) e “Evidence-Based Policy!” (con G. de Blasio e F. Pammolli, 2021).

 

URL pagina: https://www.odg.it/il-mercato-delle-verita-come-la-disinformazione-minaccia-la-democrazia/43776