Corre veloce il contatore delle vittime civili e con esso il numero dei giornalisti uccisi, 28 in tre settimane di conflitto fra Israele e Hamas.

Numeri che atterriscono. Sono state attaccate anche le tende di fortuna che ospitano le corrispondenze di diverse testate internazionali come Bbc, Reuters e Afp, oltre Al Jazeera, a rischio di chiusura della sede in Israele.  Mai tutto questo era accaduto prima, il sospetto è che si voglia impedire il racconto della guerra soprattutto in quell’area.

L’esecutivo del Cnog si unisce all’appello di Reporter senza frontiere e di altre organizzazioni internazionali di giornalisti che chiedono il rispetto del diritto internazionale umanitario e la fine immediata dei bombardamenti. Chiedono che l’esercito israeliano garantisca la sicurezza per i giornalisti che lavorano nella striscia di Gaza e per le loro famiglie, affinché si consenta alla stampa internazionale di esercitare il diritto dovere di informare su quanto accade in quel teatro di guerra.

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