“L’informazione in Italia non è in buona salute, almeno fino a quando il Parlamento non cancellerà il carcere per i giornalisti, non garantirà pienamente il segreto professionale e fino a che non porrà un freno alle querele bavaglio. Tutti temi sui quali l’Unione europea e la Corte dei diritti dell’Uomo sono intervenuti ripetutamente, così come ha fatto pure la nostra Corte costituzionale” così il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Carlo Bartoli intervenuto a Trento alla manifestazione indetta alla vigilia della Giornata Internazionale per la libertà di stampa a cui ha partecipato l’intera giunta comunale col sindaco Franco Ianeselli, il presidente di FNSI Giuseppe Giulietti, la presidente dell’ordine regionale Elisabeth Mair e il segretario del sindacato giornalisti Rocco Cerone, Fabrizio Franchi membro dell’esecutivo e consigliere nazionale con l’altro consigliere nazionale Enrico Paissan, Paolo Silvestri del Cdr del giornale “Trentino”, Roberto Rinaldi portavoce di “Articolo 21” e Nicole Corritore dell’Osservatorio Balcani.

In tutti gli interventi si è sottolineato l’urgenza di impegnarsi per una libertà di informazione. L’Italia – è stato ricordato- è al 41esimo posto nella classifica della libertà di stampa mondiale, mentre crescono in modo abnorme le intimidazioni di vario genere verso i giornalisti, soprattutto sul web “Ci chiediamo- ha sottolineato il presidente della FNSI Giulietti- se la Costituzione italiana è stata sospesa in rete, dove tutto sembra permesso. Rileviamo poi come incida sulla libertà di stampa il problema irrisolto dell’equo compenso per il lavoro giornalistico e quello delle querele bavaglio”.  Riguardo poi a quanto sta accadendo in Ucraina, il presidente ha aggiunto che “i giornalisti sono diventati un bersaglio, in quanto testimoni scomodi da eliminare. La propaganda di guerra non tollera interferenze e colpisce senza pieta chi fa cronaca. Le guerre – ha affermato – si combattono anche sul piano informativo. Per questo motivo ricordare i colleghi uccisi non è un atto di pietà ma un dovere di noi giornalisti”.  Prima dell’incontro Bartoli aveva partecipato, nel cortile di Palazzo Geremia, sede del comune di Trento, al flash mob in cui stati ricordati i nomi dei giornalisti uccisi in guerra e di quelli incarcerati. Bartoli si è recato quindi in visita alla sede dell’Ordine regionale dove domani incontrerà il consiglio regionale.Quindi accompagnato da Fabrizio Franchi ha visitato la redazione dei quotidiani l’Adige e Corriere del Trentino

Il Cnog ha aderito al sit-in per la pace e contro la censura di guerra  che si svolgerà martedì 3 maggio, alle ore 11, nei pressi dell’Ambasciata russa a Roma.

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