Via dei Georgofili 27 maggio 1993

 

di Gianluca Monastra

edizioni Clichy

288 pagine 19 euro

la foto di copertina è di Massimo Sestini

 

Più buio della notte. Romanzo di una strage, a 30 anni dall’attentato mafioso di Via dei Georgofili a Firenze, Gianluca Monastra, giornalista di Repubblica, che al tempo seguì per il suo giornale la vicenda, esce con questo romanzo che come scrive lui stesso “ è un libro di storie, non di Storia, in cui la realtà rappresenta la base dentro (e intorno) alla quale intrecciare una trama e personaggi di pura fantasia nel rispetto dei protagonisti reali. La dinamica della strage e le prime fasi dell’inchiesta sono state ricostruite attraverso i ricordi personali e la lettura degli atti del processo e dei giornali, principalmente articoli scritti in quei giorni, in modo da ricreare l’atmosfera del tempo con tutte le incertezze, le imprecisioni e le ombre oggi solo in parte diradate. Gli articoli scelti- prosegue Monastra- sono quasi esclusivamente usciti su «Repubblica»: un omaggio all’intera redazione di ieri e di oggi. Matteo Messina Denaro, condannato all’ergastolo per la strage di via dei Georgofili, è stato arrestato nel gennaio 2023”.

L’autore in questo romanzo ispirato a fatti realmente accaduti e in parte di fantasia, racconta gli anni Novanta, la strage dei Georgofili, la pista della mafia, gli echi di Tangentopoli, ma anche la forza dell’arte nel resistere alla violenza. Nel suo avvincente romanzo dove la tecnica dello scrittore s’intreccia al piglio del cronista, parte dal racconto dell’orrore di quella notte, il buio, le macerie, la conta dei morti, una città devastata, colpita al cuore, nella quale si muove un giornalista in caduta libera, disposto a tutto pur di scoprire la verità, tra inganni, menzogne e fantasmi del passato. Gianluca Monastra ha scritto Più buio della notte – Romanzo di una strage Via dei Georgofili, 27 maggio 1993 in occasione del trentennale della attentato mafioso di via dei Georgofili a Firenze che causò cinque vittime: le piccole Caterina e Nadia con i loro genitori, Angela Fiume e Fabrizio Nencioni e il giovane studente Dario Capolicchio. La Torre de’ Pulci, sede dell’Accademia dei Georgofili fu distrutta e numerose opere, conservate nella torre e nella vicina Galleria degli Uffizi furono devastate.

Tommaso Gioia, il protagonista del romanzo, è un cronista di nera, uno tra i primi ad arrivare sul luogo del terribile attentato e il primo a scoprire la verità sull’esplosione. Il mattino successivo, quando già assapora il successo, viene dirottato sul caso di un delitto avvenuto a pochi chilometri di distanza da via dei Georgofili, sulle colline intorno alla città: la vittima è una donna trovata senza vita nella sua auto, con lei la figlia, una bambina di pochi anni ancora viva, ma in coma. Per Tommaso Gioia inizia così una personale inchiesta che lo spingerà a scavare nel passato tra inganni e menzogne, scorrettezze e intuizioni, verso la resa dei conti con il resto del mondo, se stesso e i fantasmi del suo passato. In un tempo in cui “i pezzi” si dettavano dal telefono a gettoni ai dimafoni e le ricerche si facevano in archivio, sui faldoni che raccoglievano le annate dei quotidiani. Tommaso in tasca, conserva un ‘amuleto’ speciale che lo accompagnerà nella sua ricerca di verità: la poesia scritta da Nadia – nove anni, piccola vittima dell’attentato – trovata dal giornalista fra le macerie proprio in quella drammatica notte.

 

correttezze e intuizioni, verso la resa dei conti con il resto del mondo, se stesso e i fantasmi del suo passato. In tasca, conserva un ‘amuleto’ speciale: la poesia scritta da Nadia – nove anni, piccola vittima dell’attentato – trovata dal giornalista fra le macerie proprio in quella drammatica notte.

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